ll PRIMO MAGGIO più emozionante della mia vita, finora, è stato quello del 2017, per l’anniversario dell’eccidio di Portella della Ginestra, sulle alture di Palermo. Grazie ad un viaggio organizzato da SPI e CGIL ho potuto visitare uno dei luoghi simbolici dell’immaginario collettivo del ‘900, un luogo simbolo della sopraffazione dei poteri (visibili e occulti) e della fortissima capacità di reazione collettiva. Dopo quella giornata scrissi una ballata, che ha anche vinto nel 2021 un riconoscimento come “poesia per canzone” del Premio AlberoAndronico.
Ne riporto qui sotto il testo, preceduta da una citazione da “La Ginestra” di Leopardi che giustifica il connubio inedito tra eccidio di Portella della Ginestra e l’arbusto celebrato dal Poeta.
Ma più saggia, ma tanto
Meno inferma dell’uom, quanto le frali
Tue stirpi non credesti
O dal fato o da te fatte immortali.
(G.Leopardi, La ginestra)
Ballata del vento giallo
Dal primo di maggio – dolente ieri
fischia un vento giallo nei pensieri.
“molli foreste” saggiamente curve –
Portella della Ginestra, mafie furbe
Fischia un vento giallo nei pensieri
per te “tanto più saggia, meno inferma “
del tristo animale che s’afferma
il più crudele tra i bracconieri
Portella spalancata sull’orrore,
ginestre votate alla resistenza,
alla saggia strategia del cuore,
sempre resiliente arborescenza.
(Memoria di una visita a Portella della Ginestra)