26 ottobre 2017 / Sapienza e Ambasciata USA

A volte ritornano. A volte ritorno a La Sapienza, ove il mio corpo fanciulletto giacque e dove mi laureai, il secolo scorso. Sono tornata in tante occasioni, l’anno scorso ad esempio mi era presa la fissazione di fotografare la fontana della Minerva in tutte le luci e in tutte le stagioni. Su altri fronti, sono tornata molte volte a lavorare sull’Archivio Storico del Sindacato Scrittori, all’Archivio del 900 a Lettere. Oggi sono tornata per parlare a un convengo organizzato a Scienze Politiche dalla cattedra di lingue per le politiche pubbliche della prof. Manuela Cipri Castorina, e dall’Associazione Eurolinguistica, di cui faccio parte dal lontano 2009. C’era anche la prof. Marinella Rocca Longo, per la quale ho curato un seminario nell’ambito del suo master a Roma3 sui Intercultura e linguaggi del turismo. I fili si intrecciano, si sovrappongono, ne ho approfittato per scattare altre foto alla fontana, tra la confusione vitale dei laureandi con coroncine di lauro in testa (ai miei tempi non si usava), devo ritrovare e ripubblicare qui il poemetto che le ho dedicato.

Poi, con la Cipri, come Thelma and Louise, di corsa all’Ambasciata degli USA per il Premio Letterario The Bridge. Sempre splendida location, ma mi ha lasciata perplessa il fatto che quest’anno non fossero presenti né presentati i due autori italiani premiati (Andrea Inglese per la narrativa e Antonella Tarpino per la saggistica). Sono stati solo presentate le due autrici statunitensi, Jennifer Haigh e Anna Harwell Celenza. Nella confusione del buffet finale e dei vari amici e conoscenti ritrovati, non sono riuscita a chiedere all’addetta culturale la ragione di questa scelta.